Home » Posts tagged 'valore aggiunto'

Tag Archives: valore aggiunto

Chiarimenti su proposta K1 Erasmus Plus Master Europrogettazione

Gent.mi/e,

abbiamo frequentato il Master nel mese di ottobre e stiamo lavorando ad un progetto di scambio giovanile all’interno del programma Erasmus Plus (KA1).

L’idea è quella di realizzare uno scambio culturale tra giovani, analizzando punti in comune e differenze, attraverso l’utilizzo e la realizzazione di un oggetto culturale comune alle tradizioni europee.

Lo scambio prevede [... testo eliminato a tutela dell'idea progettuale ...]  appartenenza all’Unione Europea.
[...] su tutto il territorio europeo.

Secondo voi, questa idea con tutti i suoi presupposti e punti di contatto tra le culture europee coinvolte, può funzionare e risponde all’obiettivo del programma?

In attesa di un gentile riscontro, porgiamo cordiali saluti

 

Gentili corsisti,

l’idea può andare bene per il programma in oggetto. Tuttavia, anche in ragione dell’idea progettuale da voi presentata alcuni mesi fa e che aveva il difetto di non prevede alcuna reale transnazionalità, vi preghiamo di verificarne l’esistenza e di non incentrare il progetto sulle esigenze e caratteristiche di un unico territorio. Ricrodate: se eliminando i partner otteneste come risultato del progetto un output estremamente vicino a quello che vi prefissate, questa sarebbe la spia dell’assenza di un reale e verificabile valore aggiunto del progetto.

Cordialmente

 

Helpdesk

 

Informazioni su una possibile idea progetto per il master in europrogettazione

Salve,
ho partecipato al Master in Europrogettazione lo scorso novembre 2014. Mi sto accingendo soltanto ora ad analizzare e studiare ipotesi per una idea progettuale al fine di presentare la tesina conclusiva del corso, vi chiedo informazioni su una prima idea.
Volevo chiedervi se possa rientrare in un progetto europeo la creazione di un [TESTO OMESSO A PROTEZIONE DELL'IDEA PROGETTUALE DEL CORSISTA ]
Potrebbe, pertanto, rientrare in un programma comunitario, ovviamente ricalibrando più correttamente il focus del progetto per meglio inquadrarlo in uno specifico programma?
LIFE non mi dà spunti in proposito, forse il programma Horizon potrebbe essere più attinente (dato che mancano studi di fattibilità su tale progetto architettonico ed urbanistico e, ovviamente, non ci sono finanziamenti per il progetto esecutivo)
Grazie, cordiali saluti
David

 

Gentilissimo David,

purtroppo la risposta è un chiarissimo no. Come avrà avuto modo di apprendere durante il master, progetti basati su un pesante ruolo delle infrastrutture, nonché privi di partenariato transnazionale e di un chiaro valore aggiunto comunitario, non possono assolutamente essere considerati nell’ambito di candidature a programmi diretti.

E’ chiaro che l’idea prospettata è eccellente, che il valore aggiunto comunitario sarebbe insito nell’esemplarità dell’iniziativa, ma ugualmente non ci siamo. Investimenti da milioni e milioni di euro in infrastrutture (a parte il nuovo strumento per collegare l’Europa, che però vede principalmente gli Stati membri come attori e agisce in un campo diverso) non saranno mai l’oggetto di programmi diretti. Persino Horizon è ben lontano da questa filosofia. Oseremmo suggerire che un simile intervento difficilmente troverebbe risposta persino nel FESR della Regione (in quanto lo assorbirebbe quasi tutto), ma che dovrebbe , al limite, rivolgersi alla BEI per un prestito. Se invece ricadiamo nell’ambito del solo studio di fattibilità, senza alcuna spesa in infrastrutture, la situazione viene in parte a cambiare, ma l’effettiva realizzabilità del progetto (in una fase successiva, compresa la fattibilità economica) sarebbe sempre una componente essenziale per evitare di poter godere dell’ennesimo studio di fattibilità o buona prassi priva di una realizzazione concreta, ed andrebbe comunque profondamente rivisto e “delocalizzato”, nel senso di divenire un modello non legato esclusivamente a una determinata infrastruttura.

Cordialmente

Helpdesk

Partenariato LIFE

Salve,

ho iniziato la redazione di un progetto che rientra nella Categoria LIFE Natura (avevo già scritto per chiedere una proroga per la consegna della tesina) e vi scrivo per sottoporvi due quesiti.

Nelle linee guida per i candidati (LIFE Nature and Biodiversity) è specificato che il partner europeo non è indispensabile e che, anzi, una proposta transnazionale dovrebbe essere presentata solo se vi sono argomentazioni sufficienti per un valore aggiunto dell’approccio transnazionale (pag. 13 punto 1.6.11). Io, infatti, mi sto muovendo cercando partner nazionali e più idonei a collaborare al progetto, molto mirato al risolvimento di problematiche locali. Tuttavia, mi è sorto il dubbio che avere un partenariato interamente italiano possa penalizzare il progetto al momento dell’attribuzione dei punti. Cosa mi consigliate a rigurdo?

Inoltre, mi pare che le attività di ricerca non siano previste dal LIFE rientrando in Horizon2020, e possono essere condotte solo se strettamente rilevanti e indispensabili all’implementazione del progetto. Nel mio caso specifico, la Riserva per la quale sto lavorando non ha effettuato studi sufficientemente esaustivi per la risoluzione del problema trattato, per cui sarebbe necessaria una fase di ricerca a scopo di approfondimento. Posso inserirla?

Vi ringrazio per l’attenzione,

Jessica

 

Gentile corsista,

ottime e interessanti le Sue domande. Le rispondiamo subito dicendole che ha colto il cuore del problema riguardo al nuovo bando LIFE. In effetti un partenariato transnazionale può dare più punti ad un progetto, ma solo ed esclusivamente se questo partenariato è strettamente legato alla natura del progetto e ne aumenta il valore aggiunto europeo in maniera determinante. Questo è valido soprattutto per il sottoprogramma clima, poco sensibile ai confini nazionali per ovvi motivi. Nel sottoprogramma natura un partenariato di un organismo non italiano che non fosse indispensabile diminuirebbe il valore del progetto anziché aumentarlo. Quindi, se un partner non italiano risulta fondamentale, questo aumenterà il punteggio (di poco, ma lo aumenterà), se invece è messo lì per fini di punteggio, sarà facilmente smascherato e diminuirà la qualità della proposta. In un LIFE sul sottoprogramma natura è oltremodo difficile, in effetti, che il partenariato transnazionale sia giustificato, per cui può farne a meno.

Per la ricerca, è chiarito che questa deve essere esclusa, salvo rari casi (e comunque ben motivati e limitati) in cui sia indispensabile una piccola porzione di ricerca per il completamento del progetto. Attenzione , tuttavia, a che la ricerca non sia un presupposto killer del progetto, cioè che sia ipotizzabile un suo fallimento e, conseguentemente, l’irrealizzabilità del progetto stesso.

Per saperne di più: dal 16 al 18 luglio il nostro corso sul programma LIFE 2014-2020 http://www.europelago.it/life-2014.asp

 

Cordialmente

Helpdesk

Promotion and Marketing of Accessible Tourism

Buongiorno,
Posso porre alcune domande tecniche in merito al bando in oggetto?
Poiché abbiamo costituito la rete formata da 3 villaggi turistici, da un’agenzia e da 3 comuni, vorrei sapere gentilmente se:
1. I partner indicati dovrebbero comunque avere già dimostrata esperienza nel campo del turismo accessibile? Oppure possono presentare domanda per migliorare in tal senso attraverso la realizzazione di nuovi pacchetti ad hoc accessibili?
2.l adesione degli enti pubblici :e’ sufficiente una delibera indirizzata al capofila del progetto?
3.la quota di cofinanziamento richiesta può essere rappresentata  dal personale quota parte attualmente in essere nell organigramma aziendale?
4.l eventuale indicazione del reddito che di genererà dalla vendita dei pacchetti come verrà trattato ai fini della composizione del budget!?
5.infine eventuali associazioni interessate non come partner dove è possibile inserirle?potranno effettuare attività?

Grazie

Alessandro e Gabriele

 

Buongiorno,

come facciamo sempre, invitiamo caldamente a leggere con attenzione il bando e i suoi allegati, in quanto le risposte alle vostre domande sono tutte chiaramente esposte nel bando stesso. Inoltre, in caso di dubbi, c’è sempre la possibilità, per i bandi aperti, di rivolgere quesiti direttamente all’unità e o all’agenzia della Commissione che si occupa della call e del relativo helpdesk.

Comunque, ecco in breve le risposte, ma si tenga a mente che queste non costituiscono una risposta ufficiale della CE e che risposte ufficiali possono esser ricevute soltanto dagli organi preposti.

1) non è specificato che sia necessario aver già esperienza nel turismo accessibile, e anzi alcune attività giudicate necessarie fanno intendere che questo sia un campo verso il quale muoversi grazie alla call stessa:

“In the implementation phase, special attention will be dedicated to training of staff, provision of adequate skills and dissemination of guidance/support tools, to ensure a consistent level of accessibility and quality.”

2) è sufficiente, purché riporti il titolo del progetto, la call e il nome del capofila, ma occorrerà controllare che non ci siano nella modulistica documenti e dichiarazioni da far firmare dai partner.

3) in parte sì, solo per il personale del pubblico ci sono restrizioni aggiuntive.

Riportiamo i passi del bando che chiariscono questo aspetto:

“the costs of personnel working under an employment contract with the beneficiary or an equivalent appointing act and assigned to the action, comprising actual salaries plus social security contributions and other statutory costs included in the remuneration, provided that these costs are in line with the beneficiary’s usual policy on remuneration.”

“salary costs of the personnel of national administrations to the extent that they relate to the cost of activities which the relevant public authority would not carry out if the project concerned were not undertaken.”

4) il gettito dei pacchetti turistici durante la gestione del progetto verr trattato nel seguente modo, scritto chiaramente nel bando, sezione 4.1.

Non-profit rule

EU grant may not have the purpose or effect of producing a profit within the framework of the action of the work programme of the beneficiary.
Where a profit is made, the Commission is entitled to recover the percentage of the profit corresponding to the EU contribution to the eligible costs actually incurred. For this purpose, profit shall be defined as a surplus of the receipts over the eligible costs incurred, when the request for payment of the balance is made.

5)

Partner associati sono in genere bene accolti, ma le loro spese non sono eleggibili, né contano nel numero minimo di partner necessari. Essi comunque costituiscono un valore aggiunto, soprattutto in quanto utenti target, potenziali disseminatori e moltiplicatori, ecc. Nella modulistica è in genere presente una sezione dove elencarli (esempio: ultima pagina del modulo B dei vecchi multilateral LLP) , ma non sempre esplicitata. Se non esiste una sezione specifica, utilizzare quella relativa alla descrzione del partenariato, specificando che si tratta di associated partners non inclusi nel bilancio.

 

 

 

 

Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti

Nicola e Sara

Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti

Gentile VIU inviamo un piccolo progetto Youth in Action a cui stiamo lavorando non solo per conseguire il master, ma anche provare ad ottenere un finanziamento dall’agenzia nazionale. Oltre ad avere un riscontro su quanto fin ora scritto avrei alcune domande da fare in merito alla possibilità di avviare dei servizi per le scuole a partire da tale progetto. Sappiamo che i soggetti coinvolti nel progetto dovrebbero poter parteciparci gratis, ma allo stesso tempo con questo progetto intendiamo avviare dei servizi come psicologi nelle scuole. Perciò vorremmo saper se:
1) Dato che abbiamo stabilito che 2 classi saranno coinvolte, se volessi coinvolgerne una terza potrebbe essere a pagamento?
2) Il progetto finisce a gennaio. Da febbraio in poi potrei far pagare alle scuole partecipanti il servizio?
3) Non sappiamo ancora con precisione quali saranno le due scuole che coinvolgeremo, ma abbiamo dichiarato che al momento diamo in attesa di una risposta da parte di diverse scuole di un municipio specifico di Roma. Questa è una limitazione? Dovrei sapere con precisione quali istituti scolastici aderiranno? Dovrei allegare anche delle lettere di intenti delle scuole? Aspettando un riscontro su quanto fin ora scritto e sulle domande fatte porgiamo cordiali saluti.

Buongiorno. grazie per la domanda. Purtroppo dobbiamo comunicarle che il lavoro, pur bene impostato, non è adatto al conseguimento del Master perché avete scelto un progetto con un solo proponente, senza partenariato internazionale né valore aggiunto europeo, e ciò non permetterebbe al nostro comitato di valutazione un adeguato esame del livello di competenze da Lei acquisito durante il master e nel periodo di lavoro successivo. Non significa che da noi si possano accettare solo progetti di grandi dimensioni (piccoli progetti gioventù sono comunemente accettati), ma quando alla dimensione minima si aggiunge l’assenza di partenariato e un qualunque elemento che aggiunga una dimensione europea, non possiamo accettarlo, anche se si tratta di un bando diretto comunitario. In ogni caso il progetto è bene impostato (anche se non giudichiamo sul contenuto, ma solo sulla forma), e cogliamo l’occasione anche per rispondere ai quesiti da Lei posti.
1) No, non è possibile far pagare ad una scuola il servizio da voi svolto con il progetto, anche se si aggiungesse come terza scuola dopo due scuole partner. Ogni entrata in un progetto comunitario diretto dovrebbe diminuire di un importo corrispondente il finanziamento comunitario richiesto.
2) Dopo la chiusura del progetto, è invece possibile far pagare il servizio, purché le due cose non siano in alcun modo collegate. In pratica il progetto deve essere chiuso e tutti gli obblighi assolti. Solo dopo, se il partner decidesse di continuare a usufruire di quella che cessa di essere una attività di progetto e diviene un servizio, allora si potrebbero prendere accordi economici indipendenti dal progetto, ma non ci può essere nessun obbligo nel farlo. Le due cose vanno tenute ben distinte.
3) E’ sempre meglio precisare quali siano i soggetti coinvolti, in quanto dà un’idea della dimensione e qualità dell’azione. In ogni caso in progetti di Gioventù in azione di solito le scuole sono coinvolte come partner, e quindi vengono indicate.