Buongiorno,
vi ringrazio molto per la risposta precisa e veloce che mi è stata data.
Nel caso di una call divisa in concept note e full application, l’help desk fornisce assistenza per entrambe le fasi? quindi legge una sola volta entrambe i formulari, è corretto? La fase più delicata sarà sicuramente per il budget essendo un progetto di lunga durata.
Sulla sottomissione dei quesiti al blog: sarebbe possibile comunicare con chi gestisce il blog tramite un indirizzo di posta? sia per ragioni di privacy sia per tempistica di risposta visto che la call chiuderà tra 2 settimane.
Ho ancora alcuni dubbi interpretativi:
La call fornisce un obiettivo generale e 2 obiettivi specifici. E’ necessario puntare a soddisfare entrambi o bisogna concentrarsi solo su uno? (Si tratta di un progetto di minimo 3 milioni di euro con durata minima di 48 mesi). Nel caso è consigliabile stilare un albero dei problemi/obiettivi diverso per ogni obiettivo?
(Vedi Pag 5 Guidelines: (1) Value chains governance is improved (S.O.1), and 2) Value chains productive capacity and access to markets of small scale farmers and agribusinesses is enhanced (S.O.2)).
In merito alla Stakeholders’ analysis, quale approccio è il più corretto?
- Stakeholders: [... testo censurato a tutela del progetto ... ], università, ong, sistema imprese…
- Target groups: smallholder farmers and micro, small and medium enterprises (MSME) agribusinesses in developing countries and their associations, medium slaughterhouses, training and rural extension systems
- Lists the final beneficiaires: meat eaters, distribution chain, environment, animals.
Mi crea un pò di confusion la frase letta nella sezione 1.2 Objectives/Priorities: “This lot 1 will specifically focus on smallholder farmers and micro, small and medium enterprises (MSME) agribusinesses in developing countries as final beneficiaries by increasing income opportunities, creating jobs and business opportunities along the agricultural supply chains in an inclusive and sustainable manner. It particularly intends to build up the participation of the small, vulnerable and poor members of society, including increasing their power of negotiation”.
Questo vuol dire chei beneficiary finali devono per forza essere gli “smallholder farmers and micro, small and medium enterprises (MSME) agribusinesses in developing countries”? Secondo il mio ragionamento dovrebbero essere I target groups.
Quale è l’approccio più corretto? Non capisco.
Inoltre anche nella stesura dell’idea ho alcuni problemi.
Gentile corsista, buongiorno,
queste le risposte alle sue domande, per cui la preghiamo ancora di scrivere sul blog e non direttamente all’help desk. E’ sempre l’help desk che risponde, ma in maniera utile a tutti i corsisti.
1) no, l’help desk non fa supporto alla progettazione, ma alla tesina. La tesina è una, e il supporto è fatto a quell’unica tesina. Quindi sarà fatto o alla concept (e ci pare di averlo iniziato) o alla full, che saranno valutate di conseguenza chiudendo, con l’attribuzione del master, il rapporto con l’helpdesk.
2) No, il supporto con il blog è con il blog, non con i docenti che rispondo caso per caso. Non ci sono rapporti diretti corsista-docente, che tra l’altro può cambiare a seconda delle competenze e disponibilità di tempo. Il servizio help desk non è il rapporto con un consulente, come chiarito durante la giornata conclusiva del master.
3) Non c’è una soluzione predefinita valida in assoluto: la proposta progettuale può interessare uno solo dei due obiettivi specifici riportati nel bando per il lotto 1 o entrambi; quello che conta veramente è che la logica del progetto funzioni bene e dimostri un impatto significativo in linea con uno o con entrambi gli obiettivi. “Significativo” vuole dire che l’impatto deve dare risposte pertinenti in funzione dei bisogni specifici del contesto di intervento. Meglio quindi un albero dei problemi unico con successiva scelta “ragionata” (cioè motivata) della strategia progettale. In altre parole, è la scelta della strategia di progetto a determinare se è meglio lavorare su un solo obiettivo o su entrambi, il tutto, quindi, in funzione della specificità del contesto di intervento
4) La stakeholders analisi serve a identificare i possibili portatori di interesse del futuro progetto progettuale esplicitando la natura dell’interesse in gioco e alcune caratteristiche istituzionali (potere, dinamicità, ecc.). L’assegnazione dei ruoli progettuali avverrà in seguito in funzione dell’analisi dei problemi e degli obiettivi, nonché della definizione della strategia progettuale (in altre parole non è in sede di stakeholders analisi che si definiscono i beneficiari finali e i target groups).
Nella frase riportata dal bando, la chiave di lettura del pensiero sottostante sta in quel “by” che separa gli attori generici del sistema agroindustriale identificati come beneficiari finali (i piccoli produttori agricoli e le micro, piccole e medie imprese di trasformazione agroindustriale) dai possibili assi di azione progettuale ai quali si legano invece i target groups: increasing income opportunities – il target group in questo caso sarebbe il gruppo sociale specifico per cui saranno create le opportunità di reddito, creating jobs (target group: giovani o disoccupati che beneficeranno della creazione di posti di lavoro) and business opportunities (gruppo target: la categoria specifica di agroindustrie per cui verranno create le opportunità di business) ecc.
In altre parole:
- smallholder farmers and micro, small and medium enterprises (MSME) agribusinesses in developing countries and their associations, in quanto categorie generali degli attori del settore agroindustriale sono sicuramente beneficiari finali (impossibile che un singolo progetto li possa interessare direttamente tutti anche all’interno di uno specifico contesto locale)
- lo specifico gruppo di smallholder farmers o di MSME con cui si andrà a lavorare (es. gli allevatori di bestiame e i mattatoi di uno specifico comune/territorio o di una data cooperativa/associazione) sono il target del progetto.
5) il sistema di partenariato va costruito in funzione delle competenze necessarie a realizzare le attività di progetto. I partner infatti sono sostanzialmente dei gestori del finanziamento della UE e devono garantire “value for money” cioè assicurare che i finanziamenti UE siano spesi bene producendo gli outputs prefissati e quindi i risultati attesi. La capacità operativa di un soggetto locale (cioè la sua capacità di assicurare la produzione di output progettuali di buona qualità con costi adeguati) è quindi la variabile essenziale che deve guidare la decisione di includere o meno tale soggetto nel sistema di partenariato. La complementarietà delle competenze operative e dei saperi sono gli elementi fondamentali che assicurano il valore aggiunto del partenariato.
Senza lista definitiva delle attività o per lo meno senza identificazione della strategia progettuale (la parte dell’albero delle soluzioni su cui il progetto andrà a lavorare) è impossibile definire il sistema di partenariato.
6) Rispetto alle categorie di attività menzionate alla sezione 2.1.4 delle guidelines, anche in questo caso valgono le considerazioni del precedente punto 3: non c’è una regola valida in assoluto che permette di definire il numero ottimale di categorie di attività da prevedere nel progetto. Il vero fattore di qualità apprezzato dai valutatori sarà la capacità dei pacchetti di attività previsti nel progetto di dare una risposta efficace ai bisogni rilevati nello specifico contesto di intervento.
Attenzione: l’attività corrente già attuata da un partner non può essere l’oggetto di una proposta progettuale (mi riferisco alla parte della mail in cui dice che il capofila realizza già attività nelle tre categorie di azioni riportate nelle guidelines). In altre parole la UE non finanzia con i bandi i costi correnti delle attività istituzionali di una organizzazione. Un progetto deve identificare nuovi beni e servizi (cioè risultati attesi) da creare e mettere a disposizione degli stakeholders locali oppure beni e servizi esistenti da migliorare/adeguare per renderli più rispondenti alle nuove sfide. Le attività straordinarie (rispetto alla prassi quotidiana dei vari partner) che si rendono necessarie per realizzare/migliorare questi beni e servizi sono i work package ideali per proposte progettuali da sottoporre a bandi UE.
7) i contractors normalmente non vanno identificati in fase di identificazione o formulazione del progetto; la loro selezione avviene nel corso della fase di implementazione utilizzando le apposite procedure previste nel contratto di finanziamento. Nell’application form quindi al massimo si descrivono le caratteristiche e gli standard che tali contractors devono soddifare.