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Monthly Archives: giugno 2013

Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti

Nicola e Sara

Programma Gioventù – allargamento delle attività a partners paganti

Gentile VIU inviamo un piccolo progetto Youth in Action a cui stiamo lavorando non solo per conseguire il master, ma anche provare ad ottenere un finanziamento dall’agenzia nazionale. Oltre ad avere un riscontro su quanto fin ora scritto avrei alcune domande da fare in merito alla possibilità di avviare dei servizi per le scuole a partire da tale progetto. Sappiamo che i soggetti coinvolti nel progetto dovrebbero poter parteciparci gratis, ma allo stesso tempo con questo progetto intendiamo avviare dei servizi come psicologi nelle scuole. Perciò vorremmo saper se:
1) Dato che abbiamo stabilito che 2 classi saranno coinvolte, se volessi coinvolgerne una terza potrebbe essere a pagamento?
2) Il progetto finisce a gennaio. Da febbraio in poi potrei far pagare alle scuole partecipanti il servizio?
3) Non sappiamo ancora con precisione quali saranno le due scuole che coinvolgeremo, ma abbiamo dichiarato che al momento diamo in attesa di una risposta da parte di diverse scuole di un municipio specifico di Roma. Questa è una limitazione? Dovrei sapere con precisione quali istituti scolastici aderiranno? Dovrei allegare anche delle lettere di intenti delle scuole? Aspettando un riscontro su quanto fin ora scritto e sulle domande fatte porgiamo cordiali saluti.

Buongiorno. grazie per la domanda. Purtroppo dobbiamo comunicarle che il lavoro, pur bene impostato, non è adatto al conseguimento del Master perché avete scelto un progetto con un solo proponente, senza partenariato internazionale né valore aggiunto europeo, e ciò non permetterebbe al nostro comitato di valutazione un adeguato esame del livello di competenze da Lei acquisito durante il master e nel periodo di lavoro successivo. Non significa che da noi si possano accettare solo progetti di grandi dimensioni (piccoli progetti gioventù sono comunemente accettati), ma quando alla dimensione minima si aggiunge l’assenza di partenariato e un qualunque elemento che aggiunga una dimensione europea, non possiamo accettarlo, anche se si tratta di un bando diretto comunitario. In ogni caso il progetto è bene impostato (anche se non giudichiamo sul contenuto, ma solo sulla forma), e cogliamo l’occasione anche per rispondere ai quesiti da Lei posti.
1) No, non è possibile far pagare ad una scuola il servizio da voi svolto con il progetto, anche se si aggiungesse come terza scuola dopo due scuole partner. Ogni entrata in un progetto comunitario diretto dovrebbe diminuire di un importo corrispondente il finanziamento comunitario richiesto.
2) Dopo la chiusura del progetto, è invece possibile far pagare il servizio, purché le due cose non siano in alcun modo collegate. In pratica il progetto deve essere chiuso e tutti gli obblighi assolti. Solo dopo, se il partner decidesse di continuare a usufruire di quella che cessa di essere una attività di progetto e diviene un servizio, allora si potrebbero prendere accordi economici indipendenti dal progetto, ma non ci può essere nessun obbligo nel farlo. Le due cose vanno tenute ben distinte.
3) E’ sempre meglio precisare quali siano i soggetti coinvolti, in quanto dà un’idea della dimensione e qualità dell’azione. In ogni caso in progetti di Gioventù in azione di solito le scuole sono coinvolte come partner, e quindi vengono indicate.

Due o tre domande per un progetto nel programma Justice

Elena

Due o tre domande per un progetto nel programma Justice

Gentilissimi, sono Elena corsista del master VIU, mi sono concentrata, grazie alla struttura dove lavoro, sul Criminal Justice, aperto in questo periodo ed ho un po’ di domande perché non riesco a capire due cose del bando e del programma, sicuramente voi potete aiutarmi. Ho già fatto una ricerca del partenariato, che sarà internazionale e composto prevalentemente da Operatori di settore, con l’obiettivo di formalizzare le procedure operative e scambiare buone prassi sull’aumento delle persone in accesso a misura alternativa. Per il partenariato italiano, sarà un’implementazione di una sperimentazione regionale lombarda in atto da due anni, e con lo scambio di buone prassi europee vorremmo arrivare alla sistematizzazione. Abbiamo già coinvolto anche partner istituzionali, che sarebbero partner associati, giusto? Ovvero non avranno in gestione Budget, penso al tribunale di sorveglianza di […].
Ma ora le due domande:
1) Posso prevedere azioni trasversali su due progetti? Mi spiego: L’associazione […], con cui abbiamo diversi rapporti, ha già un Justice in corso e potrebbe ripresentare quest’anno su un progetto di osservatorio, a noi questo approccio non interessa essendo molto più legati alla procedura da sistematizzare che sulla raccolta dati, però ci piacerebbe instaurare un legame fra i progetti in corso, com’è possibile? Io ho pensato:
- Partner associati
- Esperti sulle metodologie di monitoraggio (costo che imputo al capofila che lo gestisce)
- Con Azioni trasversali sui due progetti, è possibile? (mi è capitato in un TOI, ma non saprei come segnalarlo nella stesura)
2) Le azioni previste dal Justice sono prevalentemente studi, eventi, conferenze… c’è una priorità specifica relativa alla creazione di network e una sulle condizioni detentive che contiene una priorità specifica sulle misure alternative. Ovviamente a livello di contenuti la “nostra” riguarda le MA, mi chiedevo se quindi questo escluda progetti sulle buone pratiche.
Sostanzialmente le azioni previste sono una parte preliminare di allineamento e comparazione delle prassi sulle misure alternative nei diversi paesi, e una successiva delimitazione degli assi di intervento per l’accesso e il [segue descrizione tecnica del progetto]
Sono stata un po’ lunga, ma spero di esser stata sufficientemente chiara, grazie e buona giornata.

Buongiorno.
Premettiamo che la finalità di questo helpdesk è di chiarire dubbi su aspetti generali riguardo alla progettazione, passiamo alle risposte, ove possibile, alle sue domande:
1) Partner associati: come avrà letto nella guida partecipano al progetto, non ricevono cofinanziamento e non appaiono nel bilancio (a meno che non abbiano scelto di dare un contributo). Le spese da loro sostenute non sono eleggibili. Non esiste rapporto contrattuale tra la Commissione e i partner associati, ma devono comunque firmare il partner declaration form. Il loro inserimento, come da Lei individuato, è comunque positivo per il progetto.
2) Azioni trasversali su due progetti: è cosa non insolita che ci siano legami fra due o più progetti approvati. La questione è delicata in quanto non possono esserci azioni comuni al punto da ingenerare una confusione e una possibile sovrapposizione nei costi. Ciò che i regolamenti vogliono evitare è il doppio finanziamento, dove la stessa azione viene imputata illecitamente a due progetti con conseguente doppio finanziamento. Per evitare ciò va data la massima pubblicità al rapporto fra i due progetti (anche all’interno del formulario, sia nei workstream riguardati, sia nelle azioni di comunicazione e nella presentazione della partnership), ma le azioni vanno distinte, e non possono essere semplicemente comuni. Un progetto può benissimo finanziare i viaggi e la visita di parte del proprio staff ad un evento dell’altro progetto, purché ci sia chiarezza nell’imputazione dei costi. Un evento può essere realizzato in comune distinguendo giorni a carico dell’uno o dell’altro, ecc. Sta al progettista garantire la massima trasparenza.
Sulla possibile esclusione delle buone pratiche , la richiesta va fatta all’help desk del programma.
Anche sulle azioni sperimentali la domanda va fatta all’helpdesk del programma. Possiamo comunque consigliarle una ricognizione sui progetti approvati negli ultimi anni, identificando il numero di anni di durata, l’entità del bilancio (visto che esiste solo un minimo, e non un massimo richiedibile) e la presenza o meno di azioni sperimentali. Considerando quanto queste tendano ad avere un peso considerevole sui progetti, in genere sono da sconsigliare se non assolutamente indispensabili.

Obiettivi e Quadro Logico per Cultura 2007-2013

Paolo

Obiettivi e Quadro Logico per Cultura 2007-2013

Buongiorno, ho partecipato all’ultima edizione del “Master in Europrogettazione” in VIU. Vi allego il Quadro Logico della progetto che sto elaborando per una vostra verifica di metà percorso prima che Vi sottoponga lo stesso progetto completo per il giudizio finale. Si tratta di un Programma Cultura 2007-2013 settore 1.3.5 progetti di cooperazione con i paesi terzi. […]. Specifico inoltre che gli obbiettivi generali del Logical Framework sono riferiti esclusivamente al Programma Cultura 2007-2013 e non al nuovo programma Creative Europe. [segue descrizione del contenuto artistico del progetto]. La mostra itinerante verrà organizzata da tre musei e dall’ Associazione Nazionale Alpini che ha tre sezioni distinte con propria personalità giuridica nelle tre città canadesi prima indicate. Gli altri obbiettivi specifici del progetto che ne conseguono sono: 1) l’organizzazione congiunta di mostre transnazionali di tre o più partner europei; 2) lo scambio di materiale storico e audio-visivi; 3) la mobilità di operatori culturali; 4) il trasferimento di materiale storico e/o culturale. Vi ringrazio anticipatamente per i preziosi suggerimenti che mi darete e porgo i più cordiali saluti.

Caro Paolo, Il Quadro Logico da Lei Inviato , soprattutto per quanto riguarda le realizzazione, i risultati e l’obiettivo specifico, con i corrispondenti indicatori e fonti di verifica, nonché presupposti e precondizioni, appare ottimamente impostato L’idea è quanto mai ben dettagliata e sicuramente valida. Un unico appunto che però potrebbe rivelarsi critico: ha notato che relativamente alle spese eleggibili, solo il 15% al massimo possono aver luogo in Paesi Terzi? Di solito la maggior parte dei costi devono essere sostenuti in Europa, mentre il Suo progetto ci appare troppo sbilanciato verso attività puramente da tenersi fuori Europa. Se così non è, e tali costi non superano il 15%, può lasciare tutto così com’è.